Molte delle storie e dei personaggi fantastici che oggi vediamo al cinema o nelle serie
televisive si ispirano infatti a storie e personaggi creati quasi mille anni fa, agli albori delle
letterature europee. Ma non ; solo una questione di trame, di storie che, secolo dopo secolo, si
sono depositate nella memoria dei lettori e degli ascoltatori occidentali. In realt;, l’idea
stessa che noi abbiamo di avventura dipende in misura notevole dalla narrativa medievale:
se ancora oggi fantastichiamo (magari attraverso i fumetti, o film come Shrek, o serie televisive
come Il trono di spade) intorno ai cavalieri erranti, alle principesse, ai castelli incantati, ai draghi,
alle fate e alle streghe, lo dobbiamo a quegli scrittori francesi, inglesi, tedeschi, scandinavi
che per primi hanno raccolto le leggende tramandate oralmente dai loro popoli, leggende
relative a personaggi immaginari come re Art;, Lancillotto, Tristano e Isotta, Parsifal, Thor, gli eroi
delle saghe vichinghe... Sono storie che possiamo anche non aver letto, ma che hanno fecondato
la fantasia di generazioni di scrittori, modellando la loro e la nostra immaginazione.
Un discorso simile vale per la poesia lirica. I primi testi poetici italiani vennero scritti verso
la fine del XII secolo: a quell’epoca esisteva gi; da un secolo e mezzo, in Francia,
una fiorente tradizione lirica in lingua volgare, che si era generata prima a sud
(con i trovatori), poi si era estesa a nord (con i trovieri), e poi si era comunicata ai Paesi
limitrofi (penisola iberica e area tedesca). I metri, le forme, il linguaggio, i temi, le idee
che si trovano in queste poesie ebbero un’influenza profonda sugli autori italiani del Duecento
e del Trecento, che le lessero e le imitarono: conoscere i primi poeti europei ; dunque
importante per capire le origini della nostra stessa letteratura.