Gioco Olga L. Juravlyova
La poesia in lingua russa fu scritta il 07. 05. 2001 a Tashkent, Uzbekistan
La traduzione in lingua italiana: il 16 Novembre 2016, Perugia, Umbria, Italia
Tu eri un estraneo, lontano, solitario,
Inaccessibile come rocce nella tempesta
Tu eri una rupe canuta e silenziosa,
Un’aquila librandosi sopra l’abisso;
Tu eri un vento volubile, mutevole,
Un vento gelido, cocente, da uragano;
Eri una stella tremolante nella nebbia,
Che si nascondeva e ingannava un cammino;
Eri un flusso di una pura luce che portava via;
Eri una freccia volante senza scopo,
Eri un falo' nel petto vivo e ardente;
Eri la liberta' alata ed ispirata dallo spirito.
Mi dirigevo verso di te con le mie poesie,
La mia musica, mie canzoni e miei sogni,
Come un incendio che tagliava tenebre,
Come un cristallo di neve che si scioglieva sulla palma.
La base della roccia ha cominciato a tremare,
La stella brillando finalmente mi ha sorriso,
L’aquila si e' fermata sotto le nuvole,
La freccia cantando ha trafitto la pietra.
E ora sto cercando una via d’uscita,
Richiamo le mie poesie ad aiutarmi,
Non riesco d’uscire dal folle sentiero,
Mi sono persa giocando col vento, smarrita la strada.
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