tardi, ora di dormire
dimenticando di andarsene in tempo.
( di chiedere le scusa
se non si e' sinceri a se stessi).
I rintocchi assonnati delle campane
la mettono in fuga dal lontano,
nei vicoli pi; stretti di paesi di montagna
nelle prospettive delle citta', per nulla sveglie..
E lo scroscio lento-lento -
eppure vagamente pigro - di miei pensieri,
oppure solo di loro echi,
riprende a rimproverarmi i miei ritardi,
i miei mancati cambiamenti
Sbircia, tutto fugace, verso gli sprechi
di bon-propositi buoni (m)andati in frantumi
( Ed ogni giorno riesumati a tal proposito )
e si guarda inutilmente negli specchi
del indomani, oggigiorno sempre pi; futile del ieri,
nel indomani, sempre piu' labile di oggi...
e nel oblio, stucchevole, del inesistente
ieri, del suo pallido e viscoso ricordo mansueto.
dei poteri del finto inganno del mattino e del vero,
seppur pieno di bugie, ora, del tutto impalpabile e fiero
"Comunque, e' tardi! ora di dormire!"
(passata da un pezzo.....)
(photo 2012 (c) Andrey Hechuev)
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