Dietro le sbarre

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Dietro le sbarre

Il sole sale dal levante lontano,
le luce svelano la volta celeste;
odora l′aria di fresco montano,
un verde manto la taiga veste.

La stagione mala dietro resta,
nei boschi la primavera viene;
la prigione dal sonno si desta,
le camere di lume sono piene...

Io mi trovo indietro il cancello,
ecco sulla branda sono seduto:
la pena mia sconto in bargello,
tre fiate essendo un detenuto.

Io ci ritornai costante cliente,
casa nativa il carcere diventò;
in libertà non seminai niente,
operai come il potente vento.

Io spesso fottei dalla nazione,
perciò mi posi sotto i termini;
la potestà mette alla razione,
di salute mi privano i vermini.

Intorno di recinto mi fasciano,
forte badano le guardie prave;
in pace non punto mi lasciano,
porto però la situazione grave.

Dal canto dei menti così penai:
in cella scura sempre lanciano;
una mezza vita io costì menai,
ormai sono un rovero anziano.

Io mi scordai il mondo esterno:
da tempo sono tra questi muri;
non vorrei ci restare in eterno,
ma sempre sarò in questi duri...

Di sovente voltai il mio dosso,
feci evasione verso le foreste,
ma perfine io capitai in fosso:
le cagne scovano per le peste...

Pure io muterò il mio destino:
di nuovo mi chiama la natura;
fuori ne verrò in modo festino;
forse sorrida a me la ventura...

Таёжный Волк   02.05.2015 19:35     Заявить о нарушении