La notte buia d inverno
il pianto - violoncelli in pena,
trin - trin di chitarre senza le mani,
suona un orchestra,
ma non ci son i musicanti,
oggi suonan' gli strumenti
nel magazzino del teatro locale...
"Tu ricordi quelle notti,
che abbiamo passate mai?
O, tu ricordi solo tu ed io"..., -
cantera' l ' inno il microfono triste,
il sassofono arrabbiato dentro di se
esplodera' con una sinfonia
diversa, il microfono: -
"O, bella! Ti prego,
lo so cosa pensi...
Ti supplico il cuore miu' non ammazzar...
O, bella"...
E piange sulle note che scrolla il vento
l'invisibile orchestra.
Si agita di vita estrema il bastoncino
del dirigente sempre in tatto col fiato
del bambino, che passa...
sulle finestre del teatro nel
buio inverno...
Tuba! Si e' aggiunta,
fa ridere... e' scappato
un topo, che poverino,
si e' addormentato per caso
li' dentro...
Continua l'orchestra,
adesso soul blues, -
"Voglio baciarti davanti al mondo,
ti dare l'amore, che solo il vento
potrebbe scrollare dai miei occhi...
O, sole! Il vento solare - la tua parola,
amore"...
Flauto, ha attaccato
in una sassaiola accanita,
qui non si suona,
ma semplicemente si muore
un cuore,
si bacia per ultimo il mio amore...
"Cos' e' che c' e' qua, chi suona?", -
entrera' la guardia ancora mezz' - addormentata,
coi primi raggi del sole.
Ne e' passato del tempo,
dal'inizio del gioco...
"Boh"... - pronuncera', trovando li' nulla.
Prendera' dal pavimento il triangolo musicale
deformato in cuore.
Le spalle scrollera', mette in tasca per poi
lo buttar...
Ed esce.
Gli strumenti restano fermi.
"L' animo e' uscito dal corpo", -
solo l'echo riprendera' a suonar...
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